Quando parliamo del colore blu, non possiamo non prendere in considerazione le opere pittoriche e letterarie che lo vedono protagonista.
Quando un personaggio viene vestito di un particolare colore significa che l’autore vuole comunicarci qualcosa o semplicemente vuole svelarci indirettamente di più sul suo carattere.
Oggi vediamo come il blu identifica alcuni personaggi e poi come questo splendido colore può aiutarci al giorno d’oggi a presentare e promuovere un prodotto o servizio.
A dare un gradissimo risalto al colore blu nella letteratura, e non solo, è il poeta e scrittore J. W. Goethe con il suo romanzo epistolare I dolori del giovane Werther.
Nel suo libro sottolinea e impreziosisce un colore che diventa iconicamente l’abito blu “alla Werther”: la tenuta dell’uomo innamorato che pone fine alla sua vita vestito come la sera del suo primo ballo con l’amata Charlotte, con una giacca blu ed un panciotto giallo.
Goethe fu scrittore, poeta e anche un grandissimo studioso di scienze che oltre a scrivere la Teoria dei colori, pubblicata per la prima volta a Tubinga nel 1810, si oppose alla teoria dei sette colori di Newton.
Secondo la Farbenlehre, la dottrina del colore, il blu e il giallo contrapposti sono i poli del suo sistema cromatico ed il blu diventa il colore romantico e malinconico per eccellenza, legato alla poesia e al sogno.
In Madame Bovary, il blu, risulta essere l’unico colore citato ed il filo conduttore che accompagna tutta l’opera: gli occhi brillanti di Emma, la protagonista, ambiziosa e insoddisfatta borghese, sono marroni ma alla luce brillano di un blu scuro; come a voler esprimere ed essere più di quello che sono. Allo stesso modo i suoi abiti di seta e cachemire blu simboleggiano un’eleganza ed un’ostentata e superficiale ricchezza che la porteranno a porre fine alla sua vita ricorrendo ad un farmaco, l’arsenico, contenuto in una boccetta di colore blu.
Eleganza e raffinatezza sì, ma anche tristezza e presagio sono i sentimenti rappresentati con questo colore da Flaubert.
La Disney nel 1991 rende nuovamente protagonista il blu nel suo capolavoro de La Bella e la Bestia.
Belle, la protagonista, viene raffigurata da Disney con un abito semplice e blu, non più sinonimo di raffinatezza e ricchezza ma comunque di eccentricità e particolarità. Vestirsi di blu infatti è sempre stato un pò fuori dagli schemi, soprattutto a causa del costo elevato della tintura dell’abito e la Disney in quegli anni puntava proprio a diffondere l’importanza di essere “sè stessi”.
Trattando invece tematiche storiche, il blu ha avuto per lungo tempo un ruolo secondario e poiché, come scrive Michel Pastoureau, famoso storico del colore, il colore è prima di tutto una costruzione sociale, la sua assenza costituisce una vicenda interessante.
In passato il colore blu, soprattutto se prendiamo come riferimento la società occidentale, era quasi del tutto inutilizzato.
Durante la preistoria erano prediletti il nero, il bianco e l’ocra mentre prima del 200 apparirono il rosso ed il giallo. Il blu invece era utilizzato solo l’1% delle volte.
In particolare per i romani il blu era associato alle barbarie perciò completamente evitato oppure portatore del significato di sfortuna e lutto.
A cambiare le sorti di questo misterioso colore, fu nel XII secolo uno dei primi promotori dell’architettura gotica, Labate Surger, figura di spicco della corte francese, che fece utilizzare il colore blu per le vetrate della cattedrale credendo fortemente nella sua emanazione divina. Dal medievo in poi la Vergine Maria venne rappresentata con le tinte del blu acceso e luminoso:il blu oltremare.
Nonostante il rifiuto incontrato per anni, il blu è stato considerato ultimamente e in più continenti il colore più apprezzato in assoluto dalle persone. Insomma, una buona rimonta!
Dal punto di vista genetico il colore blu, o meglio, la luce blu che percepiscono i nostri occhi, ha la fondamentale importanza di stabilire i nostri ritmi circadiani, ovvero quell’orologio biologico che ci aiuta a dormire la notte e stare svegli di giorno.
La mattina, è stata riscontrata un’intensificazione della percezione di questa luce blu, che ci permette di restare vigili con il sopraggiungere del giorno. Ecco spiegato il motivo per il quale si consiglia di evitare l’utilizzo di dispositivi elettronici retroilluminati (da luce blu) prima di coricarsi.
Nel marketing il colore blu viene utilizzato per infondere fiducia ed esprimere sicurezza e prevenzione. Utilizzato da studi medici, offre anche serietà e affidabilità e viene per questo scelto anche da banche assicurazioni e da colossi nel settore immobiliare.
“Infine Il suo significato psicosomatico richiama alla calma, alla sedazione e alla tranquillità. Il blu simboleggia quindi l’equilibrio, il rilassamento e la calma interiore. Non è un caso che di fronte all’esposizione al blu il sistema nervoso autonomo reagisce facendo diminuire la pressione sanguigna, il battito cardiaco e il respiro si regolarizzano maggiormente ponendo l’organismo in un generale stato di quiete e calma. Il contatto con il blu porta a ricreare quindi quelle condizioni di riequilibrio e tranquillità non solo emotiva, ma anche corporea.”
Perciò cosa stiamo aspettando?
Tutti al mare e farci coccolare dal vento e dalla distesa di rilassante blu oltremare!